Letture 2016 | |
Poesie scelte_Ivo Andric |
Toglietemi l' aureola d’oro massiccio che mi pesa trascorsa è la vita nel dolore e nella solitudine. scende la sera; toglieremi l'aureola
e datemi la serena felicità per camminare sul mio prato, quando le strade portano a casa e si vive con trepidazione, sperando in meglio; oh, datemi la serena felicità.
Toglieremi l’aureola d’oro puro che mi pesa. Io chino la testa fiera. La notte mi troverà solo! Toglietemi l’aureola.
Giugno 1915, Ovcarevo. Inedito.
Forse soltanto Ivo Andric può rinnovare la curiosità per la Bosnia, «una terra in mezzo al mondo», e per le sue celebri ballate medievali che la cultura occidentale ha saputo apprezzare nell’Ottocento. Formatosi alla grande scuola del canto popolare jugoslavo, seppe poi, con «forza epica» trascriverlo nel romanzo Il ponte sulla Drina che gli valse il Nobel per la letteratura nel 1961. Il trionfo della storia non finisce di stupire nemmeno nelle poesie che, nella loro organicità, per la prima volta escono in traduzione italiana. E' dunque un Andric “nuovo” quello che la presente edizione si propone di far conoscere: l’esordio e l’epilogo poetico dell’ultimo mitteleuropeo che seppe cercare requie — “l’immenso, l’infinito, l’orizzonte chiaro” —. Parla tutta la malinconia slava, quella della lotta contro le ostilità di uomini e di tempi, quella del nobile pudore e della imperfezione umana.
Stevka Smitran insegna all’Università di Chieti. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: Crnjanski e Michelangelo (1988), Racconti popolari jugoslavi (1988), Camao (1991), Antologia della poesia dell’ex jugoslavia (1996).
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